sabato 9 dicembre 2017

I cinesi copiano tutto anche l'arte di fare i "pacchi" alla napoletana




I cinesi copiano i radiatori valsabbini


L’altro ieri, alla fiera i Milano sono stati messi sotto sequestro radiatori cinesi che fatto copiano foggia, confezionamento e nome della Nova Florida, società del gruppo Fondital di Vestone.
Non è una novità, ma - dopo il boom degli anni passati - c’era stata l’impressione che il picco fosse stato raggiunto. Il boom in questione è quella della falsificazione di prodotti industriali. 

Ormai non ci si limita più alle cinture e alle magliette. Ormai - è notizia di qualche tempo fa - anche la Ferrari ha un sosia (cinese). Si bluffa su tutto: dai condizionatori ai termosifoni. Ed è proprio di termosifoni che si parla. 

L’altro ieri, alla fiera Expocomfort di Milano hanno messo sotto sequestro dei radiatori cinesi che hanno di fatto copiato foggia, confezionamento e nome della Nova Florida, società del gruppo Fondital di Vestone, produttrice per l’appunto di radiatori in alluminio. 

La contraffazione la potete verificare qui accanto. Quelli cinesi li hanno chiamati - mantenendo la stessa grafica - Nova Elorida. Ma il problema più o meno si è riproposto per un’altra azienda, la Industrie Pasotti di Prevalle e Sabbio. Non è solo un problema di concorrenza commerciale sleale. C’è anche d’altro: le guarnizioni dei radiatori Nova Elorida pare abbiano una abnorme concentrazione di amianto.

Non è la prima volta che in fiera i cinesi vengono colti con le mani nel sacco. È’ curioso il come si sia arrivati. Tutto parte un bel po’ di mesi fa quando l’Airal (una società che raggruppa 11 aziende del settore e che è guidata dal commercialista bresciano Arrigo Bandera) avvia una sorta di "indagine" su alcuni mercati esteri (dell’Est in particolare) che, dopo periodi di effervescenza, improvvisamente calano fin quasi ad azzerarsi, com’è accaduto per l’Ucraina. 

Si ingaggiano alcuni giovani ingegneri e li si manda in missione all’Est. E il responso non tarda ad arrivare. Le due etichette che riproduciamo in pagina sono più eloquenti di un catalogo: si copiano forme, imballaggi e si scimmiottano i loghi; sul tutto si fa uno sconto rispetto ai prezzi italiani di un 30% (anche 50%) e il gioco è fatto: i radiatori cinesi vendono da matti e i nostri produttori restano a secco. Se per il gruppo Fondital è andata come è andata, alle Industrie Pasotti la storia cambia, ma solo in parte, e con qualche aggravante. 

Bisogna sapere che le aziende hanno un loro codice che fa riferimento al marchio NF: è un marchio internazionale che attesta il rispetto ad alcuni parametri di qualità. In questo caso i cinesi sono stati anche più sbrigativi: hanno fatto i loro radiatori e poi - semplicemente - gli hanno impresso il marchio di qualità della Pasotti. Il "gioco", come detto, adesso pare finito. Sulla base del codice interno alla fiera, i prodotti sono stati messi sotto sequestro e sottoposti ad analisi. Per una storia che finisce bene, ve ne sono altre cento dove la contraffazione non si scopre. E poi, da sole, le aziende non ce la fanno. Per questo i produttori di radiatori si sono messi in consorzio nell’Airal.