IL CORVO E
LA VOLPE
Un corvo affamato scorse sul davanzale di una finestra un
succulento pezzo di formaggio. Per sua fortuna, la finestra era aperta. Così ne
approfittò immediatamente e lo rubò. Poi, volò su un ramo di un albero per
cibarsene solo soletto, in tutta tranquillità. Ma prima che potesse farlo, una
volpe che passava di lì lo vide e, volendo per sé l'appetitoso formaggio,
principiò a lodare il corvo.
- Maestoso corvo dalle piume di un nero lucente, la tua eleganza è indubbia e la tua bellezza acceca! Nessuno più di te può essere considerato il Re degli uccelli!
Il corvo assunse una posa altezzosa, accettando di buon grado tutti i suoi complimenti. Ascoltava con attenzione le sue parole e si fece prendere tanto dal momento di vanagloria che cadde come un pivello nella sua trappola...
- Mi gioco la mia coda che potresti essere incoronato molto presto! Peccato solo che tu sia muto...
Ed ecco che il corvo, per dimostrargli il contrario e vantarsi di avere una bella voce, spalancò il becco ed emise un grido. Nel farlo, il pasto gli cadde inevitabilmente dal becco. Fu allora che la volpe, pronta fin da prima ad agire, si precipitò sul formaggio caduto a terra e se ne impossessò facilmente:
- Caro corvo, nulla ti mancherebbe per essere Re, se solo avessi un po' di cervello!
- Maestoso corvo dalle piume di un nero lucente, la tua eleganza è indubbia e la tua bellezza acceca! Nessuno più di te può essere considerato il Re degli uccelli!
Il corvo assunse una posa altezzosa, accettando di buon grado tutti i suoi complimenti. Ascoltava con attenzione le sue parole e si fece prendere tanto dal momento di vanagloria che cadde come un pivello nella sua trappola...
- Mi gioco la mia coda che potresti essere incoronato molto presto! Peccato solo che tu sia muto...
Ed ecco che il corvo, per dimostrargli il contrario e vantarsi di avere una bella voce, spalancò il becco ed emise un grido. Nel farlo, il pasto gli cadde inevitabilmente dal becco. Fu allora che la volpe, pronta fin da prima ad agire, si precipitò sul formaggio caduto a terra e se ne impossessò facilmente:
- Caro corvo, nulla ti mancherebbe per essere Re, se solo avessi un po' di cervello!
La superbia andò a cavallo...e tornò a
piedi.