giovedì 30 novembre 2017

Uno sconosciuto calciatore migliore di Ronaldo e Maradona




I calciatori più folli fuori e dentro al campo: Felipe Melo e la maxi rissa

Nella notte italiana tra il 26 e il 27 aprile in Sud America si è giocata la Coppa Libertadores, ormai giunta alla quarta giornata della fase a gironi. In particolare, la serata di ieri ha segnato una triste pagina dello sport e del calcio per quello accaduto durante Penarol-Palmeiras terminata sul punteggio di 2-3 per i brasiliani. Protagonista, in negativo, la vecchia conoscenza del nostro campionato nonché tesserato dell'Inter Felipe Melo, uno dei principali colpevoli della maxi rissa da strada scatenatasi appena dopo il triplice fischio. La follia del centrocampista brasiliano questa volta si è spinto oltre, fino a dare un pugno in pieno volto a Mier, giocatore del Penarol, gesto che ha fatto scattare letteralmente una caccia all'uomo ai danni di Felipe Melo. Le cause del vile gesto sono da ricondursi alla partita di andata, quando Melo accusò Gaston Rodriguez di razzismo senza risparmiargli critiche pesanti in conferenza stampa. Tutto è sfociato nella gara di ritorno con conseguente rissa. Dal campo, poi, la tensione si è spostata negli spogliatoi dove i giocatori della squadra di casa hanno continuato a rincorrere Felipe Melo difeso con molta difficoltà dai membri dello staff del Palmeiras.
Fortunatamente per lui Felipe Melo ha raggiunto gli spogliatoi sano e salvo per poi abbandonare di corsa lo stadio. Il tutto mentre anche sulle tribune si verificavano degli scontri tra le due tifoserie, innescate da quanto succedeva in campo e esasperati dalla situazione con i tifosi del Penarol che hanno tentato in tutti i modi di invadere il settore ospiti, quello riservato ai tifosi del Palmerias.

I giocatori più folli nel mondo del calcio


Paul Gascoigne
: alcool, droga e antidolorifici, l'ex giocatore della Lazio ormai da qualche anno a questa parte si trova in pessime condizioni fisiche. Tante però le gag inventate da Gazza e che hanno fatto divertire il pubblico, come quella volta quando sul pullman da Roma a Firenze si sedette vicino ad un Zoff dormiente e molto cautamente si cominciò a spogliare fino a rimanere completamente nudo accanto al suo allenatore. Il tutto tra le risate dei compagni.

Diego Armando Maradona: anche lui ha avuto materiale con cui far parlare i giornali. Figli illegittimi, problemi con il fisco, quelli con la droga e amicizie poco raccomandabili con boss criminali. Come quella con l'ex boss della camorra Salvatore Lo Russo che in una delle interviste dopo il suo pentimento, confessò: "Maradona si rivolse a me nell’occasione in cui subì il furto di una ventina di orologi e del Pallone d’Oro. Gli feci recuperare gli orologi tramite Peppe ‘o biondo che li trovò presso i Picuozzi dei Quartieri Spagnoli, mentre non fu possibile recuperare il Pallone d’Oro che avevano già sciolto. Mandai ai Quartieri 15.000.000 di lire che, però, mi furono poi mandati indietro. Ricordo che uno tra gli orologi che mi mandarono non apparteneva a Maradona e questi non volle tenerlo per sé".

Eric Cantona: il calcio al tifoso rimane la sua 'perla' di follia per eccellenza. Oltre alla mossa di kung-fu Cantona fece notizia dopo che recitò in un film la cui trama girava attorno ad un'orgia e nel  quale lui stesso aveva il ruolo di 'stallone'.
Ronaldo: celebre lo scandalo che coinvolse il brasiliano, scandalo a base di droga, trans e ricatti. Mentre era attaccante del Milan Ronaldo passò una notte brava a Rio, nella convinzione di passarla con una prostituta che poi invece si rivelò un trans. Prima della rivelazione Ronaldo chiese alla "falsa lei" di portare altre due amiche, che puntualmente si presentarono nella camera del motel nel quale si trovavano i primi due, accompagnate da sostanze stupefacenti. Ronaldo offrì circa 400 euro ad ognuna per tenere la bocca chiusa ma le cifra che venne richiesta sotto forma di ricatto fu di 20.000 euro. A quel punto Ronaldo si rivolse alla polizia e la vicenda divenne pubblica con tanto di foto di uno dei trans con in mano la patente del Fenomeno.

Adriano: da un brasiliano all'altro, gli eccessi non cambiano, anzi aumentano. In questo caso gli scandali fioccano, come la foto che lo immortalava con uno dei più potenti narcotrafficanti delle favelas o come quando prenotò un intero motel a Rio dove Adriano organizzò un festino con ben 18 prostitute, pagandole 1.200 euro a testa per un totale di 30.000.

Wayne Rooney: con il passare degli anni Ferguson ha messo una pezza sul caratterino del talento nato a Liverpool nel 1985. Proprio per il fatto di avere un carattere non facile da gestire gli venne affibbiato il soprannome che tutt'ora viene usato, quello di Wazza in onore a Paul Gazza Gascoigne. La vicenda peggiore che ha coinvolto Rooney è quando l'attaccante dello United è stato pizzicato dai media con una prostituta, mentre la moglie era incita. Il divorzio imminente avrebbe portato via a Rooney tanti soldi, una mega villa e soprattutto avrebbe prosciugato gli sponsor dell'inglese. Fortunatamente per lui la moglie ci ha ripensato i due sono ancora sposati.

Amantino Mancini: il periodo d'oro di Mancini è stato quello nel quale il brasiliano giocava con la maglia della Roma. Successivamente il passaggio all'Inter doveva rappresentare un nuovo capitolo di una carriera pronta per un nuovo decollo ma così non fu. Tra tribuna e panchina Mancini iniziò un lento declino condito di alcool e prostituzione, fino alla grave denuncia per stupro e lesioni personali. Venne condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere. Adesso Amantino gioca in Brasile, nella serie D brasiliana.

Pablo Daniel Osvaldo: recentemente ha detto addio al il calcio per dedicarsi alla musica nella speranza di diventare una rock star. Ma durante la sua carriera oltre ai gol Osvaldo è stato protagonista di tante vicissitudini sopra le righe. Quello schiaffone Lamela se lo ricorda ancora, dopo un match contro l'Udinese perso dai giallorossi per 2-0, così come José Fonte non dimenticherà facilmente la rissa e l'occhio nero provocatogli da Osvaldo ai tempi del Southampton, occhio nero puntualmente immortalato sul profilo Instagram del giocatore portoghese.

Antonio Cassano: "cassanate" è ormai un termine che fa parte del gergo calcistico e che indica le stupidaggini compiute dai calciatori. Non a caso questo termine è stato coniato dal cognome di Antonio ed in seguito alle tante baraonde compiute dal talento barese. Tutti hanno ancora impresso nella mente quel Sampdoria Torino del 2008 quando Cassano, dopo aver firmato il gol del 2-2, si è beccato un cartellino rosso dall'arbitro che a sua volta è incappato nell'ira del giocatore, ricevendo un mare di insulti ed un gesto decisamente offensivo ed insolito sui campi di calcio, per il quale poi Cassano si è scusato pubblicamente, il lancio della sua maglietta numero 99 proprio all'indirizzo del direttore di gara.


Fiaba il falcone e l'anatra di Leonardo da Vinci raccontata da Skinny il delfino







IL FALCONE E L'ANATRA

Un nobile falcone andava, di tanto in tanto, a cacciare un gruppo di anatre nei pressi di un grosso stagno. Le studiava attentamente dall’alto di un maestoso albero. Sembravano così gustose! Ed erano numerose! Poteva farsi una gran bella scorpacciata. Purtroppo i suoi sogni si infrangevano continuamente e il suo appetito restava insoddisfatto, poiché esse riuscivano sempre a farla franca: si tuffavano sott'acqua prontamente, proprio all'ultimo momento, e restavano sommerse più di quanto lui potesse rimanere sospeso in aria ad aspettarle. Una mattina il falcone decise di mettercela tutta e si recò allo stagno tanto deciso quanto sfrontato. Dopo aver a lungo planato sullo stagno, senza dare nell’occhio, allo scopo di studiare al meglio la situazione, individuò una prima anatra da accalappiare. Il nobile rapace piombò giù come un bolide, sicuro di mettere a segno il suo tiro. Ma l'altra, più svelta di lui, si tuffò a capofitto nelle acque dello stagno. “Questa volta ti inseguirò! Non ti darò tregua finché non ti avrò addentata!” gridò il falcone infuriato, e si tuffò anche lui. L'anatra, vedendolo sott'acqua, fece un guizzo, risalì a galla immediatamente, spiegò le ali e si mise a volare. Il falcone provò a scuotere le penne bagnate, ma non riuscì a prendere il volo. Passandogli sopra, l'anatra sghignazzando gli disse: “Addio, falcone! Io nel tuo cielo ci so stare, ma tu nella mia acqua non sai nuotare!”.
Mai fare il passo più lungo della gamba.